La porta delle Langhe, il paese dove si intrecciano mestieri e tradizioni, l’olio che il nonno consegnava a domicilio, il bue grasso portato in pompa magna, il bollito servito nelle trattorie e i tajarin che vedevo fare a mano da ogni finestra di casa.
Il nido
Il ristorante dove sono cresciuto, il simbolo storico dell’accoglienza langarola, ma anche della passione per il buon cibo e delle tradizioni familiari. Il luogo dove mi sono sentito amato e protetto, dove era naturale che crescesse in me la passione per la pasta.
La nonna
La persona più importante della mia adolescenza. L’ammiravo stendere i tajarin a seccare sulle canne di bambù, sbattere a mano la maionese e creare con sapienza ravioli e gnocchi in grandi quantità. È lei che mi ha trasmesso l’amore per questo mestiere.
I tajarin
La famosa pasta all’uovo delle Langhe. Disponete la farina su di una spianatoia, aggiungete le uova e impastate con pazienza per sfogliarla infine col matterello. Poi tagliate e srotolate i tajarin. Sono il sapore e il saper fare della nostra terra.
La semola
La nostra è una semola di grano duro di primissima qualità: minimo 13g di proteine su 100g di prodotto per una tenuta in cottura impeccabile. La trafilatura al bronzo dona alla pasta la ruvidità perfetta per abbracciare ogni sugo. Digeribile e dal sapore inconfondibile.
L'essiccazione
Il nostro segreto? Un’essiccazione lenta a bassa temperatura. Sempre al dente, sempre autentica. Ecco come conserviamo l’anima del grano duro, con l’aiuto del sole e dei pannelli fotovoltaici. Semplice, saporita, sostenibile.